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Giorno di quarantena: 28


Ho sempre scritto qui per darmi una carica positiva, ma la verità è che ci sono momenti in cui di positivo non sento proprio nulla.
Oggi è uno di quei giorni in cui mi sento (di nuovo, mio malgrado) come un giocattolo rotto, un guscio vuoto, una candela che sta esaurendo la sua fiamma.
Sono stanca, anche se non faccio nulla di faticoso, lo so.
Però quello che nessuno racconta è che sono i pensieri ad appesantirti.
E se sentirsi vuoti dovrebbe permetterci di essere più leggeri, la realtà è un’altra: sentire questo vuoto insanabile dentro appesantisce lo spirito, spegne la linfa vitale e ti fa solo venir voglia di dormire per non dover più sentire nulla.
Ormai non mi va nemmeno più di parlare al telefono con le persone che amo, non mi va di rispondere ai messaggi, non mi va di stare sui social.
Sono arrivata a quella fase che temevo da tempo: l’apatia, la perdita della speranza che le cose andranno davvero per il meglio.
Perché sono fatta così, tendenzialmente mi preparo al peggio piuttosto che sperare in qualcosa di meglio.
Funziono così, purtroppo.
E dico purtroppo perché prepararsi al peggio non ti rende poi pronto davvero a subirlo, fa male come se non te lo fossi aspettato, l’unica cosa che cambia è che non ti sei nemmeno goduto quello che c’era prima.
Oggi non riesco a guardare le mie vecchie foto, non riesco a sorridermi allo specchio, non riesco a parlare al telefono con mia madre perché ho paura di piangere.
Mi mancano gli abbracci, mi mancano i sorrisi, mi manca la leggerezza di un caffè improvvisato, mi manca passare le domeniche abbracciata nel letto con una certa persona, senza preoccuparsi dell’orario del pranzo e dello studio e delle pulizie, stando li solo a fissarsi, baciarsi, dormire, farsi il solletico.
Mi manca il contatto umano, sentire una carezza, abbracciare qualcuno, ridere mentre si passeggia per negozi.
Essenzialmente sono triste e arrabbiata al tempo stesso (e la gastrite è tornata a ricordarmelo) perché mi sembra che qualcuno abbia messo uno stop alla mia vita, proprio ora che finalmente ero tornata a sorridere, proprio ora che andavo incontro al mio futuro con un pizzico di coraggio in più.

Lo so che non sono l’unica che si sente così, lo so che lamentarsi non serve a nulla, però so anche che fingere di essere presi bene quando in realtà siamo tremendamente tristi è una bugia inutile che raccontiamo agli altri, per nasconderci.

Oggi mi è presa così, ma questo non cambia ciò che penso in fondo al cuore:
La vita è bella, anche se si ferma
L’amore è amore, anche se spezza il cuore
La felicità è ad un passo da noi, ma è nascosta nelle piccole cose che ci perdiamo ogni giorno.

Quindi farò uno sforzo e anche se non è nelle mie corde, voglio provare a credere che tutto tornerà ad essere bello.
Diverso, ma bello.
Sorrideremo di nuovo, perché tutto nella vita è ciclico: ad un momento come questo, corrisponde un insieme di piccoli momenti pieni d’amore.


Solo che stavolta,
fateci caso
quando siete
felici.













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