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L'arte di non amareggiarsi la vita

La terribilite è un nome bizzarro con il quale Rafael Santandreu descrive in poche parole quella strana abitudine che molti hanno di classificare ogni evento imprevisto come 'terribile'; nel suo libro L'arte di non amareggiarsi la vita. Una ‘sindrome’, la terribilità, da cui molti sono affetti. (Me compresa) La terribilite è quella strana tendenza ad essere catastrofisti, a pensare che ogni dannata cosa che ci accade sia tremenda, e se non lo è probabilmente è solo perché lo diventerà in futuro. È come avere paura di vivere. Anzi, è avere paura di vivere, di non essere pronti, di non avere controllo. Di te stesso, degli amici, degli imprevisti, dell’amore. Da che ho memoria ho sempre odiato gli imprevisti. Ma odiati davvero. “Oggi vado a correre”- poi inizia a piovere- “che vita di merda, una volta che mi decido a fare sport diluvia. Lo vedi che ho ragione? Non ha senso correre. Certo poi cosa mai posso farci? Diventerò grassa, mangio sempre troppo. Ma chi
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Affetti stabili

La pandemia c’è ancora, i giorni passano ma sono meno grigi, i campi si riempiono di margherite e la gente sorride di più. (Io anche.) È stato concesso di riunirsi agli “affetti stabili” ma per me che sono sola in una città dove non ho parenti, gli affetti stabili sono ancora troppo lontani. In realtà adesso finalmente si possono rivedere anche gli amici, ma agli affetti stabili ho pensato davvero tanto in queste due settimane. Ho pensato che come affetto stabile ho il cielo, e le montagne che vedo dalla finestra. E che, finalmente, ho me stessa. Penso, adesso che il peggio sembra passato, che l’unico affetto stabile con cui abbiamo difficolta a legare siamo noi stessi. Passiamo con noi stessi tutta la vita e spesso non facciamo altro che darci addosso, vivere nella paura di restare soli e nell’ansia di non essere mai abbastanza. Ho sempre trovato faticoso amarmi, ed ho sempre aspettato che fossero gli altri a dirmi che me lo meritavo, a stabilire le regole. Durante

La paura d'amare

La paura d’amore è forse peggiore della paura in sé.  Come si può avere paura di qualcosa che dovrebbe essere bello? Sembra una domanda sensata ma allo stesso tempo sciocca. Chi mai avrebbe paura di qualcosa di bello? Risposta: IO. TU. CHIUNQUE. Molte persone, quando scappano dalle relazioni, quando sentono di non meritare l’amore che ricevono, sembra scappino perché non sono capaci di amare. In verità, non è così, anzi. Sanno amare, ed amano anche tanto. Ma la loro paura di non valere abbastanza frena l’amore che possono ricevere, perché sono loro i primi a scappare. La verità è che hanno paura di amare nel modo sbagliato perché non sono capaci di amare se stessi. Non voglio sembri una giustificazione banale a comportamenti non proprio gentili, è che in alcuni casi è davvero così, e non penso di essere l'unica che si è sentita in questo modo. Mentre camminavo verso la farmacia, l’altro giorno, il mio sguardo si è fermato su un candido cespuglio di rose. Il bianc

Cambiamenti....naturali!

Mi sono fatta questa foto qualche giorno fa, mentre facevo la spesa. La mascherina è fastidiosa, mi sento soffocare. Mentre pedalo verso la farmacia penso… Vorrei che l’uomo imparasse a rispettare il suo posto nell’ ordine delle cose . Possiamo sviluppare le migliori tecnologie, studiare, scoprire come ingannare per qualche anno la morte…ma alla fine è la Natura che decide per noi. Così è sempre stato e così sarà. Molte persone vedono questo virus come una punizione di Dio. Io non credo in quel tipo di entità, ma sono d’accordo. È una punizione di Madre Natura per tutte le volte che abbiamo voltato lo sguardo, per tutte le volte che abbiamo detto “Tanto ci penseranno le prossime generazioni all’ambiente”, quando anche davanti ai dati di fatto abbiamo continuato a negare che stavamo sputando su quello che di più caro abbiamo: la Vita . La vita è un dono che ci viene fatto, e il Mondo è la nostra casa. Da quando siamo chiusi in casa la Natura si è ripresa il suo spazi

Giorno di quarantena: 28

Ho sempre scritto qui per darmi una carica positiva, ma la verità è che ci sono momenti in cui di positivo non sento proprio nulla. Oggi è uno di quei giorni in cui mi sento (di nuovo, mio malgrado) come un giocattolo rotto, un guscio vuoto, una candela che sta esaurendo la sua fiamma. Sono stanca, anche se non faccio nulla di faticoso, lo so. Però quello che nessuno racconta è che sono i pensieri ad appesantirti. E se sentirsi vuoti dovrebbe permetterci di essere più leggeri, la realtà è un’altra: sentire questo vuoto insanabile dentro appesantisce lo spirito, spegne la linfa vitale e ti fa solo venir voglia di dormire per non dover più sentire nulla. Ormai non mi va nemmeno più di parlare al telefono con le persone che amo, non mi va di rispondere ai messaggi, non mi va di stare sui social. Sono arrivata a quella fase che temevo da tempo: l’ apatia , la perdita della speranza che le cose andranno davvero per il meglio. Perché sono fatta così, tendenzialmente mi prep

Giorno di quarantena: 21

Ho sempre creduto che le cose non accadessero mai per caso. Gli incontri, le amicizie, le delusioni, il dolore, la perdita. Tutto accadeva per una ragione, accadeva per insegnarmi una grande lezione: la vita è imprevedibile ed è questo che la rende meravigliosa. Che quando pensi di non farcela, poi scopri dentro di te la forza di un leone. Quest’anno mi ero ripromessa di imparare a stare da sola, a bastarmi, ad amarmi . E forse non potendolo imparare in un altro modo, ecco la quarantena, proprio ora che i miei obiettivi erano quasi tutti spuntati dalla lista, proprio ora che il temuto ‘futuro’ si stava avvicinando, proprio ora che stavo aprendo di nuovo il mio cuore, dopo anni, senza un terrore esagerato di perdermi dentro un’altra persona. E allora, dopo lo sconforto iniziale, dopo i pianti e le labbra morse a sangue sussurrando “il mondo è ingiusto, la vita è ingiusta!”….ho sorriso. Quanto mi sono sentita sciocca! Ripensavo alla mia vita e mi rendevo conto che avev

Stabilità in un mondo instabile

Ciao a tutti, finalmente sono tornata! Oggi voglio parlare di un argomento che mi ha coinvolta direttamente nell’ultimo periodo, che mi ha tolto quella serenità e spensieratezza che ha sempre caratterizzato il mio modo di essere. Negli ultimi dieci anni sono stata spettatrice di un aumento repentino della velocità della vita. Si, velocità . Studiare, laurearsi, uscire, fidanzarsi, progettare, comprare la macchina. Per ogni obiettivo raggiunto ne spuntano fuori altri quattro.  Una corsa infinita verso la terra promessa: la serenità. E potevo non scrivere il primo giorno di primavera? La stagione che meglio mi rappresenta? Ma tornando a noi... Come si fa ad essere sereni in un mondo che chiede di correre sempre più veloci? Io sono quasi alla fine del mio percorso di studi e mi affaccio quindi al mondo del lavoro. Sono andata via di casa sette anni fa e in un modo o nell’altro ho costruito anche qui, in questa città che mi ha accolta, una vita. Ma ne ho anche m