Marzo è cominciato da pochi giorni e io sento già il giubotto di pelle che mi chiama dall’armadio. Guardo i miei vestitini di cotone e le gonne e vorrei già indossarli mentre corro a piedi nudi sul prato di un parco qualsiasi, possibilmente con un laghetto in cui le papere nuotano e si rinfrescano. Forse andrò un po’ controcorrente, ma a me piacciono le mezze stagioni. Primavera e autunno. Sebbene adori il secondo, è in realtà la primavera che risveglia in me delle sensazioni positive. Dopo il freddo dell’inverno, gli uccelli riprendono a cantare, gli alberi mostrano i primi fiori e i tramonti di tingono di arancio e lilla, mentre qualcuno porta il cane a giocare in giardino. Alla fine credo che questo mio amare le stagioni di mezzo sia sintomo del fatto che per quanto mi ponga limiti e doveri e obblighi, per quanto io cerchi di inquadrarmi per avere una visione definita e perfetta di me, alla fine la cosa che mi emoziona di più sono le sfumature . Nelle stag
Lena è una parte di me, quella che amo e che cerco di far venire fuori, quella piena di amore, allegria, voglia di fare. Quella a cui piace il viola in tutte le sue sfumature, quella che alza sempre gli occhi al cielo per cercare conforto nella Luna. Lena sono io, Lena è la persona che so di essere ma che ancora non sono del tutto.