Passa ai contenuti principali

Giorno di quarantena: 21

Ho sempre creduto che le cose non accadessero mai per caso.
Gli incontri, le amicizie, le delusioni, il dolore, la perdita.
Tutto accadeva per una ragione, accadeva per insegnarmi una grande lezione: la vita è imprevedibile ed è questo che la rende meravigliosa.
Che quando pensi di non farcela, poi scopri dentro di te la forza di un leone.
Quest’anno mi ero ripromessa di imparare a stare da sola, a bastarmi, ad amarmi.
E forse non potendolo imparare in un altro modo, ecco la quarantena, proprio ora che i miei obiettivi erano quasi tutti spuntati dalla lista, proprio ora che il temuto ‘futuro’ si stava avvicinando, proprio ora che stavo aprendo di nuovo il mio cuore, dopo anni, senza un terrore esagerato di perdermi dentro un’altra persona.

E allora, dopo lo sconforto iniziale, dopo i pianti e le labbra morse a sangue sussurrando “il mondo è ingiusto, la vita è ingiusta!”….ho sorriso.
Quanto mi sono sentita sciocca!
Ripensavo alla mia vita e mi rendevo conto che avevo vissuto sempre nella paura di lasciarmi andare, di lasciarmi amare, di essere felice.
Dovevo programmare, prevedere, controllare.

Sono stata davvero stupida.
Non puoi controllare la tua vita, non puoi programmarla: puoi solo avere degli obiettivi e fare tutto quello che è in tuo potere per realizzarli. Puoi cambiare idea, puoi scappare prima di sposarti, puoi fare un figlio a 20 anni, puoi lasciare quel lavoro che tanto odi per dedicare tutto il resto del tempo alla tua passione di sempre. Qualsiasi cosa purchè tu ti senta viva. Anche se gli altri pensano che sia stupido.

Ecco io mi sento di dire grazie a questo sconvolgimento, grazi,e a questo momento di autoanalisi interiore, a questa solitudine autoimposta che sembrava una gabbia….ed invece era il tappeto sotto cui si celavano le  chiavi per la mia libertà.

Posso dirlo anche se suona strano?
Sono felice,
sto sorridendo.
Non ho più paura.



E lo so perché mi sono innamorata.

E mi sembrava strano e spaventoso, rischioso, pericoloso: l’amore non puoi controllarlo.
Ma la verità è che l’amore, quando è un amore vero, basato su un sentimento genuino (che sia per sempre o meno non importa), ti rende felice, ti fa sentire leggero e ti toglie tutti i pesi dal corpo, ma soprattutto ha il magico potere di farti sentire bene in quella pelle che hai odiato per anni.

La quarantena finirà, la primavera è alle porte.

È ora di scegliere.



Da che parte vuoi stare?













Commenti

Post popolari in questo blog

Felicità o aspettative altrui?

Buonasera! Per fortuna la voglia di scrivere non mi manca mai, anche quando gli occhi bruciano ed il letto reclama la mia presenza dopo una giornata impegnativa. Vi chiederete forse chi me la fa fare di fare così anche se sono stanca: mi fa piacere che vi stiate ponendo questa domanda, perchè è l'argomento di oggi! Qual'è per voi il sottile confine tra fare una cosa perchè vi rende felici, e farla per non deludere le aspettative altrui? Quante volte restate a casa sul divano, stesi, a pensare a quante cose avreste dovuto fare invece che godervi semplicemente un po' di meritato riposo? E se anche non fosse meritato, che male c'è a fare quello che ci rende felici? Dove è scritto che la felicità si merita? Ho fatto una riflessione qualche giorno fa: credo che nella maggior parte delle famiglie venga insegnato ai bambini che devono meritarsi le cose, che siano giochi, cioccolatini, videogame, possibilità di andare al parco. Immagino venga fatto dai loro genitori sen

Segnali del corpo

Buongiorno! Questa settimana è stata veramente tosta tra mille impegni e il mio corpo che invece reclamava uno stop. Quindi oggi vorrei parlarvi a grandi linee della psicosomatica. Alcuni di voi sapranno che spesso le malattie che il corpo manifesta sono derivate da un malessere psicologico, e non sempre dalla stanchezza fisica o da qualche virus/batterio. Vi riporto il mio esempio: dormo abbastanza, sono attiva, non ho il raffreddore ma a seguito di una situazione poco felice che mi ha turbata emotivamente, l'altro giorno mi sono svegliata quasi senza voce. Ed ero arrabbiata perchè sentivo di non potermi esprimere. Ho continuato a parlare ignara del dolore, finchè la voce non mi ha abbandonata del tutto. Anche sforzandomi non riuscivo ad emettere più di qualche sibilo strozzato e la gola mi faceva tremendamente male. Facendo qualche veloce ricerca sul web viene fuori che l'afonia dovuta ad una laringite è difficilmente dovuta ad infezioni, ma più spesso dovuta alla rabbia

Minimalismo e “cut out” del superfluo

In un mondo che ci abitua ad avere sempre bisogno di cose nuove per essere al pari degli altri, abituarsi a vivere con poco sembra una pazzia o una semplice cosa da hipster per differenziarsi. In un mondo che ci dice sempre che non siamo abbastanza ricchi, abbastanza in forma, abbastanza bravi, abbastanza veloci; io sento di voler condividere invece un pensiero contrario. Noi siamo abbastanza . Il paragone con gli altri per me è sempre stato come guardare a qualcosa che, anche sforzandomi, non avrei mai avuto. Non facevo in tempo a comprare vestiti, scarpe, telefoni alla moda, che già ero indietro rispetto al resto. Era sempre tutto un’affannosa corsa verso il futuro. Il presente non esisteva, era solo che ciò che mi separava da quello che ero stata e quello che volevo essere, a tutti i costi: perfetta . La perfezione non esiste e l’ho capito quando ho messo piede per la prima volta nella mia piccola stanza alla casa dello studente. Mi sentivo soffocare. Perch